Per avere più garanzie di protezione, gli italiani sono disposti a rinunciare ad un po’ di privacy e investire mediamente 1800 € per migliorare la sicurezza della propria casa: questo è quanto risulta da una recente indagine ISTAT.

I sistemi di sicurezza tradizionali, di cui dispongono più di tre quarti degli italiani, non sono più sufficienti nella situazione attuale.

Il primo e più diffuso sistema di sicurezza è rappresentato dalla “mitica” porta blindata, dalla quale però si verificano frequentemente intrusioni.

Altro sistema di sicurezza per salvaguardare e proteggere abitazioni, cose e noi stessi sono le protezioni delle finestre con grate, persiane o addirittura con vetri antisfondamento: queste soluzioni risultano idonee soprattutto per chi abita ai piani bassi.

Bisogna riconoscere però che tali soluzioni risultano spesso insufficienti o inefficaci.

Molti optano quindi per l’installazione di opportuni sistemi di antintrusione e antifurto come l‘impianto d’allarme classico che normalmente è costituito da: una centralina, sensori a contatto e di movimento e da una sirena.

Con l’emergenza Covid molti utilizzatori, hanno trovato sul web tutto quello che sembrava essere necessario allo scopo e ovviamente hanno pensato così di arrangiarsi, usando sistemi che danno una “non protezione”, ossia la mera illusione di essere protetti.

Questo diverge in modo netto dalla strada della sicurezza studiata, pianificata, analizzata con competenza dal professionista.

Quanta differenza rispetto al “gadget” autoreferenziale e autoinstallante (V. televendite!)

Esiste quindi l’impellente necessità di affidarsi a professionisti che sappiano integrare competenze, conoscenze ed aggiornamento costante e continuo.

Si guarda dunque con favore crescente e con maggiore interesse ai sistemi di sicurezza tecnologicamente avanzati e a quelli gestiti da remoto, con smartphone o tablet che offrono soluzioni affidabili ed agili.